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Catania, una città che non ha cura di niente: perde anche l'Amatori Rugby

30-09-2022 07:03

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Sport,

Catania, una città che non ha cura di niente: perde anche l'Amatori Rugby

Una storia importante

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È di queste ore l'ultima brutta notizia, ultima tra le ultime prima che arrivino le altre, magari la prossima "alluvione imprevedibile" di ogni autunno.

 

Stavolta riguarda lo Sport, quello della passione maiuscola.

 

L'Amatori Catania, gloriosa squadra di rugby epicamente attiva dal 1963, non potrà partecipare al campionato di serie A perché non ha le risorse economiche per sostenere trasferte e strutture.

 

Non è normale!

 

La notizia l'abbiamo appresa da un post su Facebook di Luigi Pulvirenti, giornalista e uomo di sport, ed a lui lasciamo la parola in calce, condividendone l'appello: non lasciare soli gli "sport minori", che svolgono una funzione sociale e culturale indispensabile in una comunità che si è persa e rischia di farsi altri irreparabili danni.

 

E ci si associa anche al ricordo rispettoso di un grande uomo di sport e di impegno politico e sociale: Benito Paolone.

 

Chi scrive, da liberale nato e cresciuto, è lontanissimo dalla cultura politica di Paolone e di quel mondo della destra sociale cui faceva riferimento, ma a maggior ragione ne riconosce il valore ed il ruolo svolto: è vero quello che dice Luigi, si tratta di gente che tirava, e continua a farlo, via dalle strade decine, centinaia di giovani destinati alla malavita offrendogli modelli di disciplina e onore, in cui l'onore viene rappresentato prima ancora che dalla vittoria dai sacrifici per ottenerla.

 

Il Rugby è uno sport che ha una tradizione significativa: il Terzo Tempo.

 

Dopo la lotta sportiva per ottenere il risutato, i componenti delle due squadre avversarie al termine della partita si incontrano in maniera conviviale banchettando insieme in amicizia: e così lo Sport diventa Cultura, del rispetto anche dell'avversario, dello stare insieme anche tra chi ha obiettivi diversi, persino contrastanti.

 

L'Amatori ha una storia gloriosa, ma il suo stadio di Santa Maria Goretti, intitolato giustamente alla memoria proprio di Benito Paolone, è in ristrutturazione da anni, e questo ha contribuito alle difficoltà economiche della società di gestione, dovendosi svolgere le partite a porte chiuse.

 

Ma quello che non si riesce a capire, proprio non ci arriviamo, come sia possibile che in questa città non esistano imprenditori in grado di sostenere quelle attività sportive, ma non solo, che svolgono ruoli così importanti per la comunità e che opportunamente sostenute possono contribuire a dare una positiva visibilità ad una città che non può continuare ad essere menzionata solo per i cumuli di rifiuti, le strade impraticabili e il mare oltraggiato dagli sversamenti.

 

Proprio non riusciamo a capirlo.

 

Intanto: Arriba Amatori, siamo sinceramente dispiaciuti ed indignati. Ancora una volta.

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